La Storia di Palazzo de Gregorio
La creazione di Palazzo De Gregorio al Molo è legata al processo di costruzione e di sviluppo del contesto dell’area portuale extraurbana di Palermo, nata in seguito al cinquecentesco Molo Nuovo, costruito a partire dal 1567. A metà del XVI secolo, erano sorti, proprio a ridosso del Molo numerosi insediamenti consistenti in casine, piccole abitazioni magazzini e taverne ancora oggi esistenti.
A metà del Settecento (1748) grazie all’acquisto di Ferdinando Maria Tomasi di Lampedusa che per ben settant’anni, rimasero proprietari, i vari complessi furono unificati rendendo l’edificio un’aulica e fastosa dimora nobiliare. Alla fine del XVIII secolo (1792) la famiglia de Gregorio, che risiedeva in una residenza in contrada Petrazzi circondata da lussureggianti giardini, acquistava l’edificio monumentale, che godeva di una splendida posizione con vista panoramica sul golfo di Palermo. Da una parte il mare con le sue attività commerciali e portuali, dall’altra immensi giardini che si estendevano fino alle falde del monte Pellegrino con coltivazioni di canna da zucchero, sommacco, agrumi.
Il complesso monumentale nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche tra cui, nel 1865, il rifacimento del prospetto principale ad opera dei De Gregorio che affidarono l’incarico all’architetto vicentino, Caregaro Negrin, con un progetto in stile neoclassico. Il palazzo si sviluppa intorno ad un cortile interno abbellito da una fontana in stile roccaille su cui si snodano gli ambienti e i saloni nobiliari. Nel lato meridionale del piano nobile è ubicato il salone delle feste con un soffitto affrescato decorato con stucchi in altorilievo; in collegamento con esso vi si trova l’antica cappella che veniva utilizzata per le funzioni religiose di coloro che frequentavano l’edificio. Nel lato occidentale si trova una torre, costruita nel 1868 dal marchese Camillo De Gregorio, che aveva lo scopo di permettere lo scambio con un’altra torretta analoga presso la villa dei Petrazzi, di segnalazioni tramite bandiere, relative all’avvistamento di cacciagione in movimento nei luoghi circostanti. Il palazzo vide passare nelle sue stanze ospiti illustri tra i quali Lord Nelson e Lady Hamilton, il Maestro di cappella Benedetto Baldi, Richard Wagner che spesso, durante il periodo della composizione del Parsifal, si intratteneva nei suoi salotti con il marchese Antonio De Gregorio Brunaccini (1855-1930), Paolo Lioy illustre scienziato vicentino. L’essere stato crocevia di artisti e personaggi storici ha reso Palazzo De Gregorio una “SCATOLA DEI RICORDI” che oggi custodiamo come riferimento esemplare di una società e di un’epoca rispettando la storicità, la tradizione e la cultura del luogo.